a cura di Marin

Il volume parte con la presa di coscienza di Shoko di voler diventare una Saintia di Athena. Il motivo nobile che la spinge, come dicevo la scorsa volta, è molto profondo, e questo stesso motivo sarà padrone di molti step di Shoko che, anche se lentamente (e giustamente) la convoglieranno a migliorare e a diventare più forte.

Saori, insieme a Mii, Saintia della costellazione del Delfino, la accompagnano in un luogo per farle iniziare l’addestramento, con in spalla lo scrigno di Equleeus, per addentrarsi, così da poter usare appieno il suo cosmo.

Qui, nel complesso del suo tragitto che mette allo stremo le sue forze fisiche, si imbatte nella prima sacerdotessa mostrataci nella story-line, ovvero Mayura del Pavone, che le espone l’infausto destino che la controlla: la stella malefica nella quale è nata, e che purtroppo, non ha per lei il più lieto dei futuri e, proprio per questo, è molto propensa se non fertile per i semi del male.

Ma Shoko non ci sta, e dimostra, con tutta se stessa, di voler cambiare questo destino, contrattaccando non solo il male della sua stella infausta, ma arrivare a contrastare questo destino con un sentimento di altruismo, che le fa espandere il cosmo, convincendo anche Mayura, scettica inizialmente, che lei potesse effettivamente cambiare le sorti.

Nel mentre succede tutto questo, la dea Eris attacca Athena che, grazie all’intervento repentino di Mayura che spedisce Shoko dal luogo d’addestramento al campo di battaglia, riesce a salvarla da rapimento certo!

Qui, Shoko, ancora una volta, rafforza i suoi motivi per ribellarsi al suo destino maledetto!