a cura di Marin

Recensiamo uno dei volumi chiave di questa storia, specialmente per un dato di fatto che è giusto sottolineare e per dimostrare quanto la mangaka abbia a cuore l’opera di Kurumada e della storia classica: la presenza di colui che dà il nome all’intera opera, ovvero Seiya di Pegasus!

Ma arriviamoci per grado, perché Seiya dovrebbe essere un elemento chiave? Perché, a parte essere il protagonista della storia principale, è colui che darà di nuovo motivo a Shoko di reagire al potente trauma subito da poco. Saori l’allontana, per il suo bene, dall’essere una Saintia e la rivediamo in ospedale, dopo uno schockante incubo che la sveglia.

Vedremo poi Saori che inizia ad organizzare la Galaxian War, e verrà fatta un’introduzione al personaggio di Xiaoling dell’Orsa Minore.

Qui c’è, finalmente, una parte che riporta a degli avvenimenti successi al santuario durante la storia classica presi nel mentre Saori sta organizzando, appunto, le Galaxian War. Qui vediamo un Milo che riporta tutto al Gran Sacerdote e una focalizzazione su Saga in cui viene fatto un time skip dell’episodio di Evil Saga che tenta di uccidere Athena bambina e Aiolos che la salva e fugge.

Cambia di nuovo luogo, e ritorniamo in Giappone, in cui ritroviamo Shoko dimessa dall’ospedale che ripensa alla sorella e qui ha il suo incontro con il nostro eroe. Ma, grazie a cosa? Ma ovviamente per la cosa che li accomuna, ovvero il Pegaso!

Ma da dove esce questo Pegaso? In realtà è un piccolo ciondolo appartenente a Kyoko, la sorella maggiore, che regala a Shoko prima di andare via per l’addestramento da Saintia. In poche parole, l’oggetto che, per circostanze avverse, è l’unico ricordo di Kyoko nelle mani di Shoko. E quest’ultimo stava per cadere in un tombino, ma Seiya, appunto, riesce a prenderlo prima dello sfortunato evento.  Così si imbatte in Shoko.

Ovviamente la nostra protagonista riconosce subito in Seiya l’essere un saint, dato che vede lo scrigno in spalla, e capisce che quel ragazzo aveva qualcosa di diverso.

Parlano tra di loro, si scambiano un dialogo bellissimo e profondo (che non vi spoilero!) che sarà quello fulcro che cambierà l’umore e le decisioni di Shoko e decidere così di non accettare che Saori l’abbia “messa da parte”.

Ciò verrà rafforzato dal vedere la forza di volontà di Seiya durante la battaglia contro Shiryu del Dragone nell’arena delle Galaxian War.

Il manga continua con l’entrata in scena di Katya come nemica delle Saintia e seguace del Gran Sacerdote e un combattimento che vedrà poi protagonista Mayura!

Con l’entrata in scena di Mayura, quest’ultima aveva teletrasportato Shoko, Mii, Xiaoling e Saori nel suo luogo di addestramento per salvarle dall’attacco di Katya, ma, proprio lì, del profumo e petali di rose rosse le iniziano ad indebolire… e se non questo, cosa poteva introdurre il cavaliere più elegante di tutti?

Aphrodite dei Pesci fa il suo ingresso con tutta la sua delicatezza ed eleganza per reperire Saori ed accompagnarla al grande tempio alla presenza di Evil Saga. Nel tentativo di evitare il “rapimento” di Saori, Shoko si rialza ma, per quanto bello ma anche spietato, Aphrodite la attacca con le sue rose facendola svenire e portando Saori al santuario.

Lì, appena Saori si sveglia, si ritrova davanti una scena che non avrebbe creduto: l’uomo che sta comandando il santuario al suo posto, colui che sta tentando di eliminarla facendo credere che lei sia una falsa dea, lo vede piangere, inginocchiato di fronte a lei chiamandola “Athena”. Costui, come ben sappiamo, è Saga dei Gemelli.