Finalmente abbiamo il piacere di poter porre alcune domande ad un gruppo italiano molto importante sul panorama social e non solo, parliamo del Saint Seiya Vintage Italia.

Saint Seiya Vintage Italia

Ormai una realtà affermata che vanta tantissimi iscritti alla loro pagina facebook e ancora di più sul loro gruppo, un sito ben costruito risponde a molte domande e curiosità che ogni collezionista di modellini vintage ha o potrà mai avere.

Oggi in rappresentanza di questa reatà c’è Mauro Carnevale presidente del Saint Seiya Vintage Italia.

Myth Hunter:  Da quello che fate traspare evidentemente e prepotentemente la vostra passione per Saint Seiya, ma trasformare una passione in una realtà come la vostra non è da tutti, come e quando è nata l’idea di Saint Seiya Vintage Italia?

Mauro Carnevale: Sarebbe riduttivo probabilmente rispondere che Saint Seiya Vintage Italia nasce il 23 gennaio 2017 (circa quattro anni fa); Saint Seiya Vintage Italia nasce da più lontano di quel che si pensi. In realtà da prima dei gruppi Facebook, chiaramente, l’identità era ben lontana dell’attuale.
Molti di noi arrivano dai forum dei giocattoli vintage e si conosceva via nickname sulle varie piattaforme.
Il club (le persone che arrivavano dai forum) con il sito internet e il gruppo Facebook nascono fisicamente nello stesso periodo e come Mirko e Licia, in giro di pochissimo tempo, si incontrano per caso.
È stata (ed è) una sinergia tra persone che da subito si sono “trovate”, sotto tutti i punti di vista: culturale, morale, dell’educazione e del rispetto.
LA BASE, chi ha aperto fisicamente il gruppo su Facebook (Damiano, Vincenzo e Carlo) ha da sempre avuto questi valori e chi si è aggregato successivamente, io in primis, che sono arrivato un mesetto più tardi, non abbiamo potuto fare a meno che seguire le orme ormai tracciate. Ci si trova sempre bene con bella gente.

MH: I modellini vintage, seppur più datati rispetto ai myth, conservano intatto il loro fascino, soprattutto per chi ci è cresciuto e li ha vissuti come giocattoli o come sogni mai raggiunti, che consiglio ti sentiresti di dare per chi si approccia oggi al collezionismo di modellini vintage?

MC: Difficile dare una linea guida che vada bene un po’ per tutti, ognuno vive la propria passione in modo diverso. Riprendendo un passo della domanda: chi ha vissuto I cavalieri dello zodiaco ANCHE con i giocattoli e quindi li ha avuti, oggi vive la passione del collezionismo sicuramente in maniera diversa rispetto a chi li ha vissuti solo guardandoli in televisione e quindi “come sogni mai raggiunti”.
Oggi mi sento di consigliare, a tutti, indistintamente, sempre di confrontarsi con più persone possibili; il confronto porta sempre buone nuove, sia dal punto di vista delle informazioni degli oggetti a cui ci si approccia, sia dal punto di vista umano. Oltre a “navigare”, se avete la possibilità, girate nelle fiere di settore, l’atmosfera vi inebrierà.

MH: Mai come in questi modellini esistono svariate edizioni di uno stesso modello, sia originale che non originale, come riconoscere le varie edizioni è da sempre uno dei punti di forza del vostro gruppo, le varie differenze sono macroscopiche o si nascondono nei dettagli?

MC: Il mondo dei Saint Cloth Series è talmente vasto che le differenze sono sia macroscopiche che nascoste nei dettagli. I volti degli omini Giapponesi sono eccelsi, hanno dettagli che le versioni europee non hanno (tanto per fare un esempio), alcune delle armature per il mercato Giapponese hanno dettagli molto spinti rispetto a quelle importate, vedi il gonnellino di Sagittario, che ha fregi in più; d’altra parte, le differenze si fanno MACROSCOPICHE quando ci si addentra nel mondo dei bootleg, dove queste ultime, sono SPESSO evidenti. A volte, la profonda conoscenza del prodotto (e il confronto con le persone di cui parlavo prima) ti salva dal comprare il così detto mischione…o comunque ti da consapevolezza di cosa hai di fronte.
Da quando decisi di lasciare impronta di me in questo mondo con il sito internet ho sempre pensato di affiancare anche tutta una parte descrittiva con vari articoli, in questo FORTUNATAMENTE mi aiutano veramente in tanti, soprattutto Marco Pollacchi, che ha una dedizione per il particolare inarrivabile.
Il VADEMECUM delle armature sul sito è già alla terza revisione, lo abbiamo arricchito negli anni, studiando e confrontandoci, guai sentirsi arrivati, c’è sempre da imparare.

MH: Nel 2020 la vostra passione si è anche strutturata con la nascita dell’associazione culturale, da dove è nata questa iniziativa? E’ stata dettata dalle esigenze o dalla voglia di crescere in maniera più strutturata?

MC: I rapporti, come è giusto che sia, in tutte le sfere, devono evolversi.
Un rapporto che non si evolve è destinato, nella sua staticità a morire o comunque a “lasciarsi andare”.
Esigenze REALI di creare una associazione non ce ne sono state, il modus operandi, attraverso quei valori di base di cui parlavo all’inizio ha permesso di rapportarci con le istituzioni (in generale, sia quelle organizzative, sia quelle collezionistiche) di conoscere mondi che nulla hanno a che vedere con quello di cui parliamo oggi; per fare mostre, siti, editoriali – per rispondere a delle interviste – per ESSERE, c’è bisogno in primis dell’esigenza di stare assieme e di avere SOGNI COMUNI.
Lo statuto è qualcosa che ti permette di mettere ordine per costruire la strada per rincorrere quei sogni e poi, siamo talmente eterogenei che darci dei ruoli è stata pura formalità.

MH: Recentemente avete partecipato al LUCCA 2020 CHANGES organizzando il Campfire presso il negozio Brucomele giocattoli, è stato un evento appassionante che aveva come ospite il maestro IVO DE PALMA che ha deliziato tutti con una ricca intervista, come è nata questa avventura?

MC: L’avventura è nata quando ognuno di noi ha deciso di far parte di qualcosa.
Le fiere ti consentono di conoscere gente e di saldare i rapporti: si pensa (assieme), si organizza (assieme), si suda (assieme), si viaggia (assieme), si va sotto pressione (assieme), si impara, e si costruiscono COMPROMESSI, necessari quando 10 teste devono prima mettersi d’accordo e poi scontrarsi con le realtà.
Il Lucca CHANGES, proprio perché non in presenza, è stato anche più faticoso del Cartoomics 2019 e del Lucca Comics&Games 2019, la pressione e l’ansia da prestazione non ti fa riconoscere le situazioni in maniera immediata, quindi la gestione è stata difficile. Bisogna avere idee stabili e chiare e soprattutto persone DI SPESSORE a fianco.
Troppo semplice fare una mostra, esporre qualcosa per poi, rispondere o presentare il lavoro svolto a chi si avvicina chiedendo, quindi ci permettiamo ogni anno sempre qualcosa in più, l’anno scorso una conferenza, quest’anno un’intervista; e non per vantarci ma il peso intellettuale dell’intervista ad Ivo è stato immenso; questo sempre grazie a quei valori famosi detti all’inizio, che fanno sì di conoscere gente e coltivare amicizie, il contributo di Francesco Ristori di Florence Toy Museum è stato indispensabile e la disponibilità di Ivo De Palma è inesauribile.
Metti assieme buone idee e persone belle, il risultato sarà sempre APPAGANTE, l’intervista è fruibile a tutti sul nostro canale youtube.

MH: Il vostro gruppo ha organizzato nel tempo svariati eventi e iniziative una di queste è la creazione del FIGULIBRO con le figurine dei primi modellini vintage usciti in Italia, da dove nasce questa idea?

MC: Da quando ci siamo “trovati” ci siamo sempre distinti per creatività.
Abbiamo sempre cercato di fare qualcosa che non si fosse mai visto.
Siamo una Associazione e un gruppo facebook incentrato SOLO su quel prodotto, nessun meme, nessun riferimento al manga o all’anime, nessun post diverso da quello che concerne i Saint Cloth Series, poco altro gestito da Hashtag, non c’è altro gruppo con questa identità, siamo unici; ed uniche sono le nostre idee:   
mettere più semplicemente su carta una foto, magari inanimata, con sotto un titolo, non è nelle nostre corde, di cataloghi ne è pieno il mondo, volevamo dare uno schiaffo ad un mercato stazionario, senza snaturaci e dare libertà alle idee e alle passioni che ruotano attorno a noi come persone;  la carta stampata è ormai difficile da “piazzare”, per cercare un’informazione si prende il cellulare, che si fa prima su Google.
Fare un layout, scrivere, prendere spunti e riversare tutto traducendolo in lingua “Saint Seiya”, con i giusti compromessi; quello che chiamiamo FIGULUBRO è solo il risultato di tanti amici che ci hanno messo del proprio.

MH: Infine avete progetti futuri o iniziative in cantiere su cui volete darci qualche anticipazione?

MC: Dicembre 2016 mandai un messaggio su WhatsApp ad un amico:
Ciao, mi piacerebbe fare una mostra qui a Milano sui vintage, magari non l’anno che entra, la studiamo per benino per l’anno successivo, che dici, mi dai una mano?
Risposta secca, decisa, una sola parola: SI

Con amici così, pensa, SOGNA, fanne un progetto e diventerà realtà.
Abbiamo la testa PIENA DI ROBA, idee e progetti, tra queste, qualcosa correrà più veloce di altre
e si realizzeranno prima; chi ci seguirà si ritroverà nel MOOD più bello dei Saint, è realtà.

Ringraziamo tanto Mauro Carnevale e tutti il gruppo di Saint Seiya Vintage Italia per la loro grande disponibilità e la loro immensa passione, con loro continua il sogno di Saint Seiya in Italia sotto svariate forme, grazie di cuore!

08/12/2020

3 commenti su “Intervista a Saint Seiya Vintage Italia”

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